Emorragia di Logge nel G.O.I.: a Roma perde la “Convivium”

Abbiamo appreso e ripreso, da un sito massonico “Massoneria Azzurra”, che il G.O.I. continua a perdere pezzi. Ma non sarà forse che tutto ciò dipende dalla protervia del G.M. Raffi che, seppure con una sentenza in primo grado che gli ha dato ragione, continua a voler rimanere al suo posto? Ecco la lettera con la quale la “Convivium” ha dato l’addio al G.O.I.:

Il giorno 6 settembre 2012 la Loggia Convivium ha revocato la propria obbedienza al Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani. In qualità di membro della suddetta Loggia, ma per iniziativa esclusivamente personale, voglio darne direttamente notizia ai Fratelli del G.O.I. (tra i quali c’è senz’altro qualcuno che stimo) in quanto sono certo che verranno comunicate a tal riguardo informazioni distorte e strumentali; metodo quanto meno bizzarro per gestire l’informazione all’interno di una fratellanza massonica, unico tuttavia che in questa costituisca veramente tradizione.

La Camera di Mezzo della Loggia Convivium, credendo fermamente che un’Istituzione Massonica per lavorare alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo nell’antichissima tradizione della catena iniziatica che ha come fine la ricerca dell’universale in ogni singolo uomo, debba tenere uniti i propri fratelli favorendo la libertà di coscienza e la crescita interiore di ciascuno di essi e che, solo svolgendo questo Lavoro in assoluta buonafede, oltre a porsi come esempio per il perfezionamento dell’umanità, possa pretendere di essere riconosciuta quale depositaria e iniziatrice di Regolarità, è giunta alla decisione di revocare la propria obbedienza al G.O.I., avendo, viceversa, constatato che, non per unica responsabilità dei vertici istituzionali, ma per la corrispondenza a questi della maggioranza dei Maestri di Palazzo Giustiniani, detti valori vengono pervicacemente e consapevolmente invertiti in un’opera di sottomissione delle coscienze.

La Convivium, ha deciso la Revoca dell’Obbedienza come modalità di uscita dal G.O.I. e non l’Assonnamento, perché non intende interrompere bensì proseguire il suo Lavoro iniziatico con maggior forza e vigore, confermando con ciò la Centralità della Loggia rispetto all’Istituzione, da tutti posta a parole come fondamento, ma nei fatti ridotta a mera formalità dalle riforme costituzionali e dalle interpretazioni condivise a stragrande maggioranza intorno ai compiti dei Consigli e dei Collegi e, dunque, dei Maestri Venerabili che della Centralità della Loggia sono il perno.

Vorrei, inoltre, dire a quei Fratelli suggestionati dalla paura che l’uscita dal G.O.I. sia un salto nel buio, che sono certamente nel buio se vi restano dentro, che il Palazzo e i Riconoscimenti non fanno Massoneria, che la Massoneria è una realtà iniziatica costituita esclusivamente da individui liberi e consapevoli in catena tra loro, ovvero una Loggia, e che bastano tre Logge per fare una Gran Loggia.

Alessandro Winkler”

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