La chiesa di Rennes Le Chateau restaurata dall’abate Sauniére

Fatto questo piccolo (?) viaggio nella storia di Rennes Le Château e nella vita di Bérenger Saunière, andiamo ad analizzare, ora, più da vicino quelli che sono i misteri e le particolarità di Rennes Le Château. Partiamo dalla chiesa restaurata da Saunière. Prima dell’ingresso, sulla sinistra, sotto la statua della vergine, Saunière aveva fatto mettere un pilastro che sosteneva l’antico altare. La croce rappresentata è la “Croce del Silenzio”. Ciò che sorprende, abbiamo detto già in precedenza, è la sua disposizione a rovescio. In basso, leggiamo l’incisione “Mission 1891”, data d’inizio dei lavori di restauro. Vogliamo ora il nostro sguardo alla chiesa. Un primo fatto assai curioso sono due incisione che compaiono nel timpano posto sopra il portale. La prima dice: “La mia casa sarà chiamata Casa delle Preghiere”;la seconda dice: “Terribilis est locus iste”, “Questo luogo è terribile”.

La prima incisione viene dal vangelo di Matteo, dove troviamo: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera; voi, invece, ne fate una spelonca di ladroni” (Matteo, XXI, 13). La seconda incisione, incompleta come la prima, viene dalla Genesi: Giacobbe, in sogno, percorre una scala poggiata a terra e raggiunge il cielo, incontrando gli angeli e parlando con Dio. Svegliatosi dal sogno, dice: “Com’è terribile questo luogo! Questa è nientemeno che la casa di Dio e la porta del cielo” (Genesi XXVIII,17). Giacobbe diede a quel luogo, che prima si chiamava Luz, il nome di Bethel. Lynn Picknett e Clive Prince, autori de La rivelazione dei Templari – I custodi segreti della vera identità di Cristo, sostengono che Bethel è il Centro in lotta con Gerusalemme e che, con quel termine, in francese si designa il Tempio di una “setta” dissidente. Il particolare della scala sarà presente anche in molte stazioni della Via Crucis all’interno della chiesa, come vedremo a suo tempo. Ma torniamo ad occuparci delle scritte sull’entrata. Ora, una chiesa che viene proclamata un “luogo terribile” da uno stesso sacerdote appare cosa assai strana. L’unica lettura che possiamo dare di questa incisione incompleta è il fatto che essa sia uno stratagemma per invitare i fedeli a non indagare oltre un certo punto su quanto era o poteva esserci all’interno della chiesa. Sempre nel timpano, a forma di triangolo equilatero, possiamo ammirare la statua della Maddalena, ai lati della quale ci sono dodici rose divise in quattro vasi. Entrando nella chiesa, poi, altre cose ci colpiscono.

Immediatamente, notiamo la strana forma dell’acquasantiera: il contenitore dell’acqua santa è sorretto dalla figura di un demone inginocchiato.

Si tratta del demone Asmodeo, il demone dell’Ira e della Vendetta. Asmodeo era anche il demone che portava l’acqua mentre Salomone faceva erigere il Tempio di Gerusalemme e che divenne poi custode del tempio stesso; Asmodeo, ancora, è il demone che protegge i tesori. In particolare, le fattezze di questa statua proverrebbero da un libro di Saunière. Molti si sono chiesti il perché della presenza di un demone in una chiesa: semplicemente, il fatto che si trovi sotto un contenitore di acqua santa simboleggia come la fede in Dio possa sconfiggere il male. Asmodeo è sormontato dalle raffigurazioni di quattro angeli. Gli angeli sono posti sopra uno zoccolo scolpito con due grifoni, esseri, questi, tradizionalmente guardiani di tesori. Potrebbe trattarsi anche di due salamandre, emblema dei conti di Angoulême. Sotto gli angeli, è incisa la frase: “Par ce signe tu le vincrais”, “Con questo segno tu lo vincerai”. Apparentemente, sembrerebbe la frase vista in cielo dall’imperatore Costantino (“In hoc signo vinces”, “Con questo segno tu vincerai”), ma il pronome “le”, “lo”, in più ha costretto a riflessioni diverse. Nel conteggio delle lettere totali della frase, queste due lettere in più ci portano al numero totale di 22 lettere, lo stesso numero dei denti del teschio posto all’entrata del cimitero, uguale ai 22 merli della Torre Magdala, uguale ai 22 denti della grotta del calvario, uguale alla somma delle due scalinate da undici gradini della Torre. Queste due lettere, poi, sono la tredicesima e la quattordicesima della frase. Otteniamo, dunque, la sigla numerica 1314 che corrisponde alla data dell’esecuzione sul rogo dell’ultimo dei Cavalieri Templari, Giacomo di Molay. La lettere L, poi, è la dodicesima lettera dell’alfabeto e la lettera E la quinta: 12 + 5 = 17. L’Arcano 17 dei Tarocchi corrisponde alla stella, come una stella è anche in cima alla banderuola della chiesa.

La collocazione delle statue, qualche messaggio nascosto: secondo questa teoria, le iniziali dei nomi dei santi andrebbero a formare la scritta GRAAL. Infatti, andando a disegnare una ipotetica M che congiunga i nomi di Santa Germana, San Rocco, Sant’Antonio Eremita, Sant’Antonio da Padova e San Luca, si ottiene proprio il nome del calice di Cristo. Tale M, poi, comparirebbe proprio sotto la statua della Maria Maddalena, che sorregge, in una mano, un calice. Tale raffigurazione non deve stupire. Infatti, il Calice di Cristo, dopo la crocifissione e prima che a Giuseppe di Arimatea, fu affidato proprio alla Maddalena.

I misteri sull’interno della chiesa non finiscono qui. Accade di assistere, in alcuni precisi giorni dell’anno, a fatti piuttosto particolari. Il 13 gennaio, giorno del Battesimo del Cristo, per esempio, all’alba, i primi raggi del sole colpiscono i piedi di Gesù per poi spostarsi verso la statua. Il 17 gennaio, S. Antonio, un raggio di sole colpisce la statua del santo. Per tutta la settimana del 4 aprile, il sole, attraversando la vetrata dove è rappresentata la Resurrezione di Lazzaro, proietta l’immagine del Cristo sulla parete di fronte. In inverno, a mezzogiorno, il sole, attraversando la vetrata nella parete sud, proietta l’immagine di un melo con tre frutti blu.

Spostiamo, ora il nostro sguardo verso la “Lastra dei cavalieri”. Abbiamo detto che Saunière, quando la rimosse, rinvenne forse una tomba, forse l’ingresso alla cripta di famiglia dei marchesi d’Hautpoul. Dunque, se la sepoltura della marchesa si trovava sotto il pavimento della chiesa, nel cimitero, sotto la pietra tombale della marchesa sepolta nel 1781 c’era qualcos’altro. Quella lastra era stata posata dal reverendo Bigou nel 1791 e trovata poi da Saunière cent’anni dopo; però nel libro “Le pietre incise della Linguadoca” di Eugene Stublein, pubblicato nel 1884, era già stata descritta, come si evince dalla lettera inviata all’archeologo Fatin dalla “Lingue de la Librairie ancienne”. Nello stesso libro veniva indicata anche la lapide della Marchesa d’Hautpoul. Come faceva Stublein, nel 1884, a conoscere la lapide dei Cavalieri, se Bigou, nel 1781, l’aveva fatta collocare con le figure dei due cavalieri rivolte verso l’alto? Qual è la fonte da cui Stublein aveva tratto la notizia per il suo volume? Una fonte certamente antecedente al 1781: chi l’ha riportata avrà di sicuro visto la lapide, quindi la tomba di Sigibert IV, coperta, appunto, da quella lapide. Vediamo perché. Abbiamo detto, in precedenza, di come Saunière abbia lasciato una copia delle tre pergamene a Hoffet. La biblioteca dell’abate Hoffet, alla sua morte, fu acquistata dalla “Lingue de la Librairie ancienne”. Il 2 luglio 1966, l’Istituto inviava una incredibile lettera al Fatin, proprietario del castello di Rennes e grande archeologo. Ecco il testo (trad. Pietro Marino): “Gentile Signore, dopo la nostra visita della settimana scorsa al vostro castello di Rennes, e prima di lasciare la Francia, abbiamo il piacere di potervi informare che il vostro castello è in effetti storicamente il più importante della Francia, perché questa dimora fu il rifugio nel 681 del Principe Sigibert IV figlio del Re Dagobert II, divenuto San Dagobert; tra i loro discendenti vi sono i Conti di Rhédae. Fatti accertati per mezzo di due pergamene recanti il sigillo della Regina Blanche de Castille, con il testamento di Francois-Pierre d’Hautpoul registrato il 23 novembre 1644 da Captier, notaio in Esperaza (Aude), documenti acquistati dalla nostra Società con una parte della Biblioteca dell’Abate E.H. Hoffet, Via Blanche 7, a Parigi, che deteneva questi documenti dell’abate Saunière, antico curato di Rennes Le Château . La pietra tombale di Sigibert IV figura nel libro di Stublein, edizione di Limoux del 1884, e si trovava nella chiesa Santa Maddalena di Rennes Le Château , oggi è al museo delle lapidi di Carcassonne. Il Vostro Castello è dunque doppiamente storico! Vi preghiamo Caro Signore di ricevere i nostri sentimenti più devoti.”

Abbiamo detto che, se la tomba della marchesa d’Hautpoul non si trovava realmente nel cimitero ma sotto la chiesa, evidentemente qualcos’altro doveva trovarsi le suo finto sepolcro. Ma cosa? Saunière cercò. Durante i suoi scavi notturni, trovò la tomba della contessa d’Hautpoul-Blanchefort. Aveva letto quello che c’era sulla lapide e lo aveva cancellato distruggendola. Questo inutilmente: non sapeva, infatti, che quella iscrizione era già stata copiata da qualcun altro. Analizziamo ora la lapide della nobildonna. Sulla lapide, figura l’anno di morte in lettere romane, ma al posto della seconda “C” viene incisa una “O” (MDC O LXXI invece di MDCCLXXI).

La domanda fondamentale che dobbiamo porci, in conclusone, è questa: cosa cercava e cosa trovò Saunière a Rennes Le Château ? Secondo alcuni un tesoro, ma quale? Quello dei Cavalieri Templari? Quello dei Catari? Quello della corona francese, come sostiene Corbu? Forse Saunière cercava nientemeno che il Santo Graal? O l’Arca dell’Alleanza, portata dai Templari ad Arques (ricordiamo che la marchesa d’Hautpol era discendente di uno dei membri dell’Ordine)? Oppure Saunière stava cercando ed aveva trovato la tomba di Gesù, che, secondo una teoria in grado di sconvolgere tutte le fondamenta del Cristianesimo, non sarebbe morto sulla Croce ma, ancora vivo, si sarebbe trasferito in Francia, vicino a Rennes, con Maria Maddalena, dalla quale avrebbe avuto un figlio? [Questa supposizione viene smentita da Saunière stesso e dal suo registro parrocchiale, dove troviamo una pagina in cui leggiamo: “us de galillée n’est point icy”, “la tomba del Galileo non è qui”, MA POTREBBE TRATTARSI SOLO DI UN INDIZIO PER SVIARE I SOSPETTI !!!

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